il festival
giovedì 14 Novembre, 2024
Al via la decima edizione del Festivalmetereologia. Oggi a Rovereto l’inaugurazione e la tavola rotonda con Luca Mercalli
di Redazione
“Tieni il tempo!” è il titolo scelto per la decima edizione del Festival, che animerà Rovereto fino a domenica. Ospite della prima giornata il famoso climatologo

Si è aperta oggi al Melotti di Rovereto la decima edizione del Festivalmetereologia, che fino a domenica animerà la città con incontri e dibattiti. Tra i temi proposti, cambiamento climatico, adattamento ai fenomeni estremi e gestione dell’emergenza da parte delle istituzioni.
Dopo l’apertura con la sindaca Giulia Robol si è tenuta la tavola rotonda moderata dal climatologo Luca Mercalli, che ha visto confrontarsi sul tema “Comunicare il clima: qual è il ruolo delle istituzioni?” il direttore di ItaliaMeteo Carlo Cacciamani, Luca Graniero dell’Aeronautica Militare, Maurizio Maugeri professore del Dipartimento di Scienze e Politiche ambientali dell’Università degli Studi di Milano, Paola Mercogliano, ricercatrice al CMCC – Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici e il direttore scientifico Dino Zardi.
Come illustrato da Luca Mercalli: «Nel dibattito sui cambiamenti climatici abbiamo tante voci che si esprimono nei media, quasi tutte a titolo personale, ritengo che oggi sia venuto il momento di far pesare ciò che sta alle spalle. Ci sono istituzioni di grande prestigio e autorevolezza, pensiamo ad accademie scientifiche con una storia di decenni di attività alle spalle, atenei, enti e istituzioni anche transnazionali eppure quando sentiamo sfornare dati sbagliati finora non si è data una risposta, con il risultato che stanno emergendo elementi che destabilizzano, come il negazionismo climatico appunto; ecco io credo che sia arrivato il momento che parlino le istituzioni».
L'intervista
Caldo e cambiamenti climatici, il monito degli allevatori. Broch: «Se scompaiono i prati, scompare anche la zootecnia. Pascoli compressi in alto»
di Jacopo Mustaffi
Il presidente dell’Associazione allevatori trentini: «Quello che vediamo oggi è un progressivo spostamento verso l’alto di colture come la frutticoltura e la viticoltura. Occupano zone che storicamente erano prati e pascoli, come l’area di Brentonico»