animali
sabato 9 Novembre, 2024
di Giacomo Polli
Tre cani sono stati sequestrati ai rispettivi proprietari per maltrattamento e si trovano attualmente al canile di Arco in attesa di una nuova sistemazione. A raccontare l’accaduto è Rodolfo Ferrari, presidente dell’associazione difesa animale che gestisce la struttura in via Santa Caterina dove sono stati accolti gli amici a quattro zampe: «Uno è piccolino mentre gli altri due sono più grandi. Sono arrivati qui dopo che sono stati sottratti ai padroni perché venivano trattati male. Un cane veniva spesso scosso brutalmente, mentre gli altri due venivano addestrati all’aggressione». Secondo il presidente dell’associazione, i proprietari avrebbero cercato di rendere aggressivi i propri animali «con l’obiettivo di sentirsi più sicuri, ottenendo però l’effetto contrario».
Una volta accertato il fatto, quindi, le autorità non hanno potuto fare altro che ordinare il sequestro dei cani in questione, per poi collocarli momentaneamente al canile arcense, struttura in cui – prosegue Ferrari –
«attualmente ci sono cinque cani a cui dobbiamo trovare una casa – prosegue Ferrari – In questo periodo fatichiamo perché la maggior parte delle persone è in cerca di esemplari di piccola taglia, mentre quelli che abbiamo qui sono di media grandezza. Le persone sono convinte sia più facile gestire quelli piccoli, cosa in realtà assolutamente non vera». L’associazione, oltre a prendersi cura dei cani maltrattati, offre diversi servizi, tra cui quello del recupero degli animali quando scappano: «Succede frequentemente, magari fanno un buco nella rete e riescono ad uscire dal giardino. Non sono animali pericolosi, riusciamo a ritrovarli con facilità e non ci sono mai stati problemi da questo punto di vista. Ad Arco facciamo l’accalappiamento, mentre a Riva ci pensano i vigili. Gestiamo comunque in entrambe le città la fase di consegna. Riusciamo a rintracciare il proprietario grazie al microchip, che è obbligatorio per legge». Se non fosse possibile rintracciare il proprietario, come nel caso di un abbandono o di un cane randagio, l’amico a quattro zampe viene trattenuto nel canile in attesa di essere adottato. «Quest’anno abbiamo fatto meno donazioni rispetto agli scorsi anni. Ad esempio abbiamo un cane che ci vede poco e dopo averlo portato dal veterinario abbiamo scoperto che, a causa di una malattia genetica, resterà ceco. È molto bello ma è difficile che possa essere adottato vista l’età. Alcune persone, però, scelgono comunque di prendere cani in età avanzata con l’obiettivo di regalare loro serenità nel corso degli ultimi anni di vita». Situazione diversa, invece, per i gatti, con l’associazione che si occupa delle colonie di randagi: «portiamo loro cibo e tra le le nostre mansioni rientra anche quella di sterilizzarli. Nella zona della pescicoltura, ad esempio, ce ne sono tanti. Ultimamente stiamo facendo diverse adozioni, solo lo scorso anno abbiamo donato circa 70 gatti. È più facile che le persone adottino un gatto rispetto che un cane. Sono soprattutto gli anziani ad adottare questi felini, ma ci sono ance giovani»
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