Il caso
venerdì 10 Marzo, 2023
Accuse di discriminazione, la replica dell’hotel: «Non c’era intenzione di offendere»
di Davide Orsato
Sulla vicenda interviene anche la ministra Locatelli. E Tripadvisor sospende le recensioni

Lo avevano promesso e, a distanza di due giorni dallo scoppio del caso, l’hotel Colbricon dà la sua versione dei fatti sul caso della presunta discriminazione ai danni di un ragazzo disabile, Tommaso Pimpinelli. I titolari lo fanno scusandosi del «gesto fraintendibile» ma ribadisce che «non aveva intenzione di offendere nessuno. La vicenda ha fatto discutere nel frattempo mezza Italia a seguito della denuncia fatta dalla famiglia al quotidiano Repubblica, causando anche una «shitstorm», una valanga di commenti negativi, sulla sua pagina Facebook, mentre il portale Tripadvisor ha sospeso le recensione, temendo un’ondata di voti negativi da parte di utenti che non hanno effettivamente soggiornato nell’hotel di San Martino di Castrozza.
La famiglia che ha raccontato quanto accaduto sostiene di essere stata oggetto di una richiesta altamente discriminatoria, quella di cenare in una saletta a parte in quanto il loro figlio, affetto dalla sindrome di Norrie, avrebbe disturbato il resto della clientela. In effetti alcuni clienti, fanno sapere i titolari, «si sono rivolti ai gestori per chiedere una maggiore tranquillità, a causa delle urla nella sala da pranzo». Ecco perché sarebbe arrivata alla famiglia, romana, la proposta, non la richiesta – fa notare la proprietà – «di cenare in una saletta intima, raccolta, in cui spicca come elemento decorativo un mosaico di vetro, con la garanzia della massima discrezione e la possibilità di esprimersi liberamente».
Sulla vicenda si è espressa anche al ministra alle Disabilità, Alessandra Locatelli: «Spero di incontrare la mamma e il ragazzo che sono stati trattati così – ha detto ai microfoni di Isoradio, precisando di essere impegnata in accertamenti – finchè molti pensano che la disabilità sia un problema solo di quella persona o di quella famiglia non ne usciamo. E’ una situazione che riguarda tutti e da condividere in comunità. Se le cose sono andate davvero così: questo comportamento è incivile».