economia

mercoledì 16 Luglio, 2025

A Trento i saldi stentano, i commercianti: «Non tirano più come una volta»

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L’allarme dei negozianti: «Gli sconti non attraggono più. Il lavoro è lo stesso che c’è durante l’anno. Sempre meno clienti, il centro va rianimato»

Non ci sono più i saldi di una volta. O almeno non attirano clienti come facevano qualche anno fa, salvo qualche rara eccezione. A dirlo sono i negozianti delle vie del centro di Trento: alcuni lamentano la concorrenza spietata del commercio online, altri la carenza di parcheggi nelle vicinanze, che dissuade potenziali clienti dal visitare le botteghe.
L’estate non porta in dote molti turisti, i tedeschi in visita sono calati, si vede qualche americano, qualche inglese e qualcuno che arriva dagli Emirati o da altri stati arabi. In generale, turisti e non, tutti sono molto più attenti a spendere e gli acquisti sono mirati. Un destino comune tanto ai negozi storici della città, quanto alle grandi catene.
Non sono più gli sconti ad attrarre i consumatori e l’afflusso non è maggiore che durante il resto dell’anno.
«Il centro va rianimato»
E dire che passeggiando per le vie del centro non mancano di certo i cartelli che annunciano saldi: ci sono da Dan John, da Boggi, ai Due Leoni, all’ottica Fielmann e persino nelle librerie come la Giunti, cui il cambio stagione non dovrebbe interessare più di tanto.
Chi, invece, i saldi ha scelto di non farli, è Lucia, titolare di Lucia abbigliamento: «Soprattutto negli ultimi anni non attraggono più clienti del solito. Almeno fino ad agosto, sicuramente non farò sconti. qualche turista d’estate c’è ma noi lavoriamo più con la clientela locale, che ormai ci conosce. Chi viene da fuori difficilmente si ferma qui. Diciamo che per noi le vendite stanno andando bene ma non ci sono grosse differenze rispetto al resto dell’anno».
Una visione che condivide anche Elisa, della pelletteria Grigoli, che pure, a differenza della collega, ha in vetrina riduzione dal 20 fino al 50%: «I saldi non vanno, si lavora come si lavora normalmente nè più né meno. E sentendo i colleghi non è una cosa che riguarda solo noi, ma tutte le tipologie di merce, non solo scarpe e borse. E non è esente nemmeno chi fa fast fashion, c’è un calo generalizzato».
Insomma, dice la negoziante, «i saldi non sono più un’attrattiva, una volta la gente li aspettava e nei primi 20 giorni c’era un lavoro importante, da stare anche in tre ad assistere i clienti tutto il giorno. Adesso potrei fare un self service, per il tipo di assistenza che mi viene richiesto», osserva con un sorriso un po’ amareggiato.
Uno dei problemi riscontrati dalla negoziante è quello della mancanza dei parcheggi: «Alcuni clienti a volte mi chiamano perché hanno visto una storia su instagram con un prodotto cui sono interessati, però chiedono o di tenerlo da parte o addirittura di spedirlo, ad esempio, a Cognola perché non vogliono passare 40 minuti a cercare parcheggio o spendere 2 euro e 20 per lasciare la macchina mezz’ora. Sicuramente la scarsità di posti dove lasciare l’auto è un’aggravante in una situazione già non semplice» conclude Elisa.
A completare il coro dei delusi, sono commesse e titolare della Chicco: «Non ci sono più i saldi di una volta, faccio questo lavoro da tanti anni ma il richiamo ormai è poco». E in linea generale da Trento «passa poca clientela, i turisti non sono poi così tanti e non spendono tanto come facevano i tedeschi una volta. La città e il centro storico avrebbero bisogno di essere rianimati, non solo in estate ma durante tutto l’anno».
Uno su mille ce la fa
Qualcuno a cui le cose vanno meglio, però c’è.
È il caso di Raffaele, che gestisce il negozio di borse e calzature, Pedrotti: «Luglio è partito molto bene e soprattutto c’è più movimento rispetto all’anno scorso. In città si vede più gente, sia trentini che turisti». Turisti che provengono da aree diverse rispetto al passato: «Non ci sono più soltanto i tedeschi, come anni fa, ma anche visitatori da altri paesi. Un po’ di americani ma soprattutto ne ho visti tanti dagli Emirati Arabi, ne vedo tante anche a sorseggiare un drink nei locali». Si vendono «soprattutto calzature», spiega il commerciante. «Tanti si preparano per le cerimonie e vengono qui a comprare in anticipo per settembre. Vedo però anche un forte ritorno all’attenzione per il made in Italy, che secondo me è un segnale positivo», conclude.
Ha buoni riscontri soprattutto dai turisti anche Tiziano, del negozio Blue Tomato: «Andiamo meglio con i visitatori, perché conoscono la nostra catena già dall’estero, dato che è presente in molte località del Nord Europa e quando arrivano qui sanno già che possono trovare i saldi. Invece, l’italiano magari fa un giro, si guarda intorno, ma non acquista nulla. Aspetta sconti ulteriori ed è molto attento al prezzo finale».
Ad ogni modo, «le prime due settimane sono andate abbastanza bene – aggiunge il commerciante – Col caldo abbiamo venduto tanti pantaloncini corti, soprattutto i “jords” e tante magliette. Anche le scarpe avnno bene, alcuni marchi fanno il 20% sul saldo addirittura e questo attrae clienti. Poi abbiamo tante altre promozioni che stanno funzionando bene», conclude.