la denuncia

sabato 26 Luglio, 2025

Turisti rientrano dalle ferie perché le campane sono troppo rumorose, il giudice archivia il caso: «Nessun reato»

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Le due famiglie di Reggio Emilia alloggiavano in un appartamento vicino alla chiesa di San Lorenzo, nella frazione di Mione, ma la rumorosità era percepita solo da loro

Campane rumorose? Erano percepite così in un solo appartamento del palazzo, da un unico gruppo di persone. Non c’erano state lamentale da parte di altri condomini né dai residenti delle case vicine. E con tali circostanze, lo dice la Cassazione, non può esserci reato: non c’è modo che stia in piedi l’accusa di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone. Per quanto i decibel registrati dai rilievi di Appa, l’agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente, superassero i limiti di emissione sonora. Ma, appunto, relativamente a quell’appartamento. E solo lì i rintocchi risultavano un disturbo per gli occupanti. Motivo per cui l’inchiesta, rimasta a carico di ignoti, deve essere archiviata.

 

Il giudice per le indagini preliminari Enrico Borrelli ha disposto così per il fascicolo che la Procura aveva aperto sulla vicenda che un anno fa quasi esatto era finita alla ribalta delle cronache nazionali. Quella cioè di turisti emiliani che erano tornati a casa prima del previsto dalle vacanze a Rumo, in Alta Val di Non, ai piedi delle Maddalene, a causa delle campane. Quelle della chiesa di San Lorenzo, nella frazione di Mione che, suonando anche di notte ogni mezz’ora ed a indicare l’ora — un totale di 48 volte al giorno e 184 rintocchi — avrebbero impedito alle due famiglie di Reggio Emilia persino di dormire. Al punto che tutti i dieci turisti (sette adulti e tre bambini) al quinto giorno avevano lasciato l’appartamento preso in affitto (a meno di dieci metri dal campanile) e se n’erano tornati a casa. Non prima di essersi rivolti alla sindaca Michela Noletti e al parroco don Ruggero Zucal. Allora, era agosto 2024, uno di loro non solo aveva pubblicato post di denuncia — «Esperienza tristissima..» — ma aveva anche presentato querela per disturbo delle occupazioni e del riposo. Un’ipotesi di reato, quella prospettata, che però non ha retto. Era stata la stessa pm Nadia La Femina, al termine delle indagini, a chiedere l’archiviazione dell’inchiesta a carico di ignoti. Un’istanza, questa, contro cui aveva presentato opposizione il turista querelante, attraverso l’avvocato Giuseppe Coppola. Insistendo sulle sue ragioni, sul fatto che non era in alcun modo tollerabile il suono delle campane, rivendicando il diritto al riposo, alla salute, bene costituzionalmente tutelato. Rintocchi, quelli finiti sotto accusa, che si udivano di giorno e di notte, ogni sessanta minuti (tanti i rintocchi quante l’ora scoccata di volta in volta). Singolo invece il rintocco ogni mezz’ora.

Ora il gip ha sciolto le riserve e ha deciso che non c’è alcuna rilevanza penale, evidenziando come dai risultati di Appa era emerso che lo sforamento di decibel riguardava solo l’appartamento preso in affitto dalle due famiglie di turisti. I risultati erano prossimi ai limiti o comunque entro i limiti invece negli altri edifici del circondario.
«Ci hanno consigliato di tornare a casa nostra e di non farci più vedere in giro, aggiungendo “sappiamo quali sono” rivolto alle nostre auto – aveva scritto sui social il turista querelante – Non siamo riusciti a reggere, le campane hanno iniziato a intonare melodie mattutine, la stanchezza e la paura di subire danni, oltre a qualche imprevisto nell’alloggio, ci hanno impedito di proseguire la vacanza». Di diverso avviso la sindaca Michela Noletti che aveva valutato di agire per vie legali per tutelare la comunità. Intervenuta di persona per trovare la miglior soluzione per tutti, aveva raccontato di essere stata minacciata, tanto da chiamare i carabinieri. «So di essermi comportata con onestà quindi le offese personali mi scivolano addosso, ma non tollero che una vicenda venga strumentalizzata per aggredire un’intera comunità, caratterizzata da sempre da rispetto e accoglienza. È la prima volta che a Rumo succede una cosa del genere, qui sono tutti sgomenti» erano state allora le parole di Noletti. «Il fatto che questi turisti si siano portati con sé per le ferie persino il fonometro, mi fa pensare che l’unico intento fosse quello di fare polemica e denigrare la nostra piccola comunità» il commento di allora di Giovanni Bertolla del Consiglio affari economici della parrocchia.