L'intervista

martedì 22 Luglio, 2025

Jj4 in Germania, l’analisi di Zibordi: «I suoi istinti verranno repressi. La vita in cattività? Per un orso meglio l’abbattimento che la cattura»

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Lo zoologo e divulgatore trentino commenta così il trasferimento dell’orsa nel «Parco alternativo per orsi e lupi» in Germania

«L’orso è un animale libero che cerca la libertà. Per Jj4, si prospetta una vita i cui istinti saranno azzittiti come nel caso di tutti gli orsi nati in vita libera e poi tenuti in cattività. Tenerli in gabbia è già di per sé innaturale, soffrono: può essere peggio della morte». Filippo Zibordi, zoologo e divulgatore trentino, commenta così il trasferimento dell’orsa Jj4 nel «Parco alternativo per orsi e lupi» in Germania, l’Alternativer Wolf-und Bären- park Schwarzwald di Bad Rippoldsau-Schapbach. Un’area di dieci ettari che accoglie già altri nove orsi, comprese le due conoscenze dell’orsa che ha ucciso Andrea Papi e cioè la madre Jurka e la sorellastra Dj3, esemplari problematici rimossi in Trentino. L’orsa Jj4 è arrivata domenica di prima mattina in buone condizioni.
Zibordi cosa pensa di questo trasferimento dal Centro faunistico del Casteller al Parco della Foresta Nera?
«Faccio una premessa, non conosco il dettaglio del rifugio in Germania. Sicuramente, Jj4 si trova ora in una struttura più adeguata, anche se nessun recinto, per quanto ampio, potrà mai assomigliare alla vita in libertà».
Quindi, che tipo di vita si prospetta per l’orsa?
«I suoi istinti verranno repressi, come nel caso di tutti gli orsi e le orse nate in vita libera e, poi, tenuti in cattività. A Jj4 verrà dato del cibo, verranno garantite cure veterinarie. Questo è il massimo che si può fare, ma tutto questo non potrà supportare gli istinti di un animale selvatico. Immagino che la sua vita sarà identica a quella di Jurka, ossia quella di un animale in gabbia, giorno dopo giorno depresso. Si scaglia contro le barriere, cerca di fuggire. Ripeto, è un animale selvatico nato libero e lo stato elevato di stress indotto dalla reclusione gli impone di muoversi in continuazione. Costretti in spazi angusti tendono poi a ripetere movimenti che con il tempo diventano ossessivi».
Una condizione di detenzione.
«Sì, di base sono animali selvatici privati della libertà e destinati all’ergastolo. È lecito chiedersi cosa sceglierebbe un orso, se ne avesse possibilità di fronte all’idea di vivere più di vent’anni in stato di prigionia in un contesto in cui i suoi istinti vengono completamente castrati oppure morire senza neanche accorgersene».
Dunque, meglio l’abbattimento?
«Sì, l’orso è un animale libero che cerca la libertà. Poi, da un punto di vista pratico l’abbattimento appare come la soluzione migliore per la sicurezza del personale addetto alle eventuali catture, per la rapidità dell’esecuzione rispetto ai tentativi di cattura, per i costi più bassi legati anche al mantenimento successivo degli orsi in recinto e per il fatto che non sono disponibili recinti a sufficienza per detenere tutti gli orsi problematici che si dovessero riscontrare sul territorio nei prossimi decenni. Questo anche considerando che in cattività gli orsi possono superare i 40 anni di vita».
L’assessore Roberto Failoni sul trasferimento di Jj4 ha dichiarato che l’obiettivo è riportare il Casteller alla sua funzione originaria, dedicata agli animali feriti o in difficoltà, e non alla captivazione permanente di esemplari problematici.
«Sarò più chiaro, seguendo il ragionamento generale, penso che sarebbe stato meglio anche per Jj4 l’abbattimento che la cattura, nel 2023. Dato che si è preferita la cattura, ora l’unica cosa sensata era trovarle un posto migliore e più adeguato dell’area faunistica del Casteller…».