L'analisi
venerdì 11 Luglio, 2025
Sinner vs Nole, un match senza storia: il trionfo in tre set e il dominio azzurro sulle prime palle e sulle risposte
di Lorenzo Fabiano
Il campione sudtirolese primeggia in tutte le statistiche, perfino in quelle che di solito sorridono al serbo

Senso unico in Curch Road, dove Jannik Sinner non ha lasciato scampo a Novak Djokovic nella semifinale di Wimbledon battendolo nettamente in tre set col punteggio di 6-3/6-3/6-4 in poco meno di due ore e guadagnandosi così l’accesso alla sua prima finale a Londra. Match senza storia con Sinner che ha giocato una partita praticamente perfetta: comando costante dello scambio, ritmo vertiginoso, palle pesanti come sassate e assai profonde, 74% di prime palle e 39 punti in risposta, notoriamente l’asso nella manica del serbo.
Tutto troppo per un Djokovic, non al meglio, che le ha provate disperatamente tutte ma ha dovuto alzare bandiera bianca. Non si è praticamente giocato, se si esclude l’avvio del terzo set caratterizzato da un sussulto di Djokovic e da un leggero calo di Sinner. Nulla di grave, giusto una nuvoletta passeggera nel cielo sereno di Londra. Sotto 0-3, Sinner è tornato a martellare e a macinare il suo gioco implacabile infilando ben cinque giochi di fila, per poi chiudere la pratica e vendicare così la semifinale persa con Djokovic, ma era un altro Djokovic, nel 2023.
Dopo Matteo Berrettini nel 2021, l’altoatesino è così il secondo italiano ad approdare in finale sull’erba regale di Wimbledon. Aveva il fuoco dentro Jannik, e quando sta così, quando tutto gira a 360°, c’è un solo giocatore in grado di sbarrargli la strada: quel Carlos Alcaraz, che ha raggiunto la terza finale di fila a Wimbledon battendo Fritz in quattro set nell’altra semifinale (6-4/5-7/6-3/7-6 in due ore e 50 minuti di gioco). Tutto secondo copione quindi, o quasi perché in uno sport come il tennis non mai nulla di scontato: la finale più attesa, tra due giocatori che rispetto a tutti gli altri fanno in questo momento un altro sport, la volevano tutti ed è ora servita su un vassoio d’argento Vittoriano. Avremo quindi la rivincita della meravigliosa finale sulla terra rossa del Roland Garros, una delle partite più belle e iconiche di sempre nella storia del tennis, in cui la spuntò lo spagnolo dopoché l’azzurro gettò al vento tre matchpoint. A Wimbledon i due sono incrociati finora una sola volta, agli ottavi nel 2022 quando vinse Sinner in quattro set.
Poco conta: il Murciano conduce 8-4 negli scontri diretti, ha vinto gli ultimi cinque e a Londra va a caccia del terzo titolo consecutivo. Tra i due è una rivalità che raccoglie il testimone dell’era Federer-Nadal-Djokovic, sulla quale oggi è forse calato definitivamente il sipario con l’uscita di scena dell’unico del Big Three ancora in campo. Si volta pagina, Jannik e Carlos ne stanno scrivendo ora un’altra, un romanzo che domenica ci offrirà un nuovo gustoso e palpitante capitolo. Innanzitutto da non perdere, poi si vedrà.
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