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sabato 5 Luglio, 2025

La Vallarsa si accende con il «Festival Tupa Tupa», Turato: «Il rock sta tornando. Vogliamo dargli spazio»

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Il direttore artistico della kermesse dedicata al chitarrista Simone Toss: «Music Arena? Un evento come un altro. Poplar è più accogliente»

Nei suoi oltre 70 anni di carriera, il rock n roll è stato dato per morto molte volte, ma non è mai davvero scomparso, riuscendo sempre a reinventarsi e trovare sfogo creativo in un folto sottobosco di generi dal progressive al punk, fino ad arrivare al grunge degli anni 90, al nu metal di inizio 2000 e all’emo trap odierna. Oggi in particolare, nonostante il poco spazio concesso sia dal vivo che a livello mediatico, sta prendendo piede un revival del rock alternativo specie negli ambienti underground giovanili.
In Trentino mancava, fino ad ora, un festival che desse spazio a questa scena musical. Ed è questo lo spazio che punta a ritagliarsi il Tupa Tupa Festival a Riva di Vallarsa.
Il festival, che è anche un contest, debutta quest’anno ed è nato in memoria di Simone Toss, chitarrista della band trentina Maggiorazione, scomparso nel 2024 a 51 anni. Ad organizzare l’evento, che si terrà al Circolo Lamber di Riva Vallarsa è l’associazione Amici di Simo, costituita dagli ex membri della band e da persone a lui vicine.
A partire dalle 14 di domani fino all’una di notte sul palco si esibiranno 9 band, provenienti dal Trentino ma anche dal Veneto, dall’Emilia Romagna e addirittura dagli Stati Uniti. L’ingresso è gratuito, e sono previste tre navette per l’andata e altrettante per il ritorno: si parte dalla stazione dei treni di Rovereto alle 14.30, alle 17 e alle 20 e si torna (sempre alla stazione di Rovereto, alle 22.30 a mezzanotte e all’1.30. Sulla pagina Instagram dell’evento è inoltre consultabile una mappa dei parcheggi. A selezionare gli artisti il giovanissimo (ha solo 22 anni) direttore artistico, Alessio Mett Turato (in arte uglyoldesings).

Mett, com’è nato il festival?
«Tupa Tupa nasce un anno fa, dalla scomparsa di Simone Toss, chitarrista che faceva parte di una band chiamata Maggiorazione in attività in Trentino tra gli anni ‘90 e primi 2000. Per ricordarlo e ridare indietro l’energia che Simone aveva dato alla musica è nata prima l’associazione e poi il festival. Io personalmente lo reinterpreto come la volontà di convertire ciò che per molti è stato la fine di qualcosa nell’inizio di qualcos’altro. Nasce un po’ tutto dal desiderio di andare oltre, e costruire un contesto di amicizia tra i musicisti».
Creare una scena insomma.
«Sì esatto l’ambizione è proprio quella di unire gli artisti e dare spazio a un genere musicale, come il rock alternativo che si è andato un po’ a perdere ma che sta tornando molto negli ultimi tempi».
Chi sono gli artisti selezionati?
Ci saranno 9 artisti, tutti under 35, quindi giovani di nuova generazione. Vengono per la maggior parte da Trentino e Veneto ma c’è anche un duo dall’Emilia Romagna e addirittura un’artista da Boston (Frckls ndr). I nomi sono: Emanuel, Frckls, Little Punk & Fuck Ego, Pkr, Jcx, Xesse, Problemidifase, La rivoluzione industriale e le sue conseguenze e Fresko. Emanuel e Fresko saranno gli ospiti che faranno apertura e chiusura dell’evento. Tutti gli altri artisti saranno, invece in gara».
Quindi l’evento è sia festival che contest.
«Sì si è deciso di fare un contest per offrire qualcosa agli artisti. Ci sono in palio 3 premi in denaro da investire nel proprio progetto musicale, il primo di 600 euro, il secondo di 400 e il terzo di 200. La votazione sarà decisa per il 50% dal pubblico e per il 50% da una giuria costituita da musicisti ed esperti di varie età».
Prima parlava di un ritorno del rock, quali sono i generi rappresentati?
«Spaziamo dall’indie rock fino a toccare il pop punk, il post hardcore, l’emo trap ed altri sottogeneri rock con influenze elettroniche. Ultimamente c’è un ritorno molto forte del rock alternativo, anche grazie allo stimolo di band storiche come Deftones, Korn e Linkin Park. In America è arrivato già da un bel po’ di anni, soprattutto con il metalcore, mentre in Italia lo stiamo vivendo ora, con una dinamica più rallentata. Si parla di nicchie che, però, iniziano a diventare più grandi. Lo abbiamo visto con La Sad. Con Tupa Tupa puntiamo proprio sul target rock che manca un po’ in Trentino».
E qual è secondo lei il progetto più interessante?
«Io credo sia molto interessante la band La rivoluzione industriale e le sue conseguenze, un progetto che unisce showgaze e post hardcore e passa da una forte ironia alla malinconia. Hanno pezzi che fanno sorridere e un immaginario molto particolare. Sono giovanissimi e possono crescere tanto».
E il più pronto a livello discografico?
«I “Problemidifase” sono molto ben settati da quel punto di vista ma anche Little Punk e Fuck Ego o Jcx, che è un po’ un Machine Gun Kelly che si è svegliato molto preso male (ride ndr)».
Come mai la scelta della Vallarsa come location?
«Da un lato perché era un posto importante per Simone, dall’altro perché è un luogo dove si può creare quel senso di immersione nella natura e di connessione tra gli artisti di cui parlavamo. A livello pratico poi è più comodo a livello di licenze e di durata, oltre al fatto che si seleziona anche chi viene ad ascoltare, che così sono le persone realmente interessate ad ascoltare e divertirsi».
Da direttore artistico, come mai secondo lei la Trentino Music Arena non riesce a ingranare in termini di partecipazione, mentre ad esempio un festival come Poplar continua a fare sold out (fatte le dovute proporzioni in termini di capienza)?
«Credo sia legato al contesto che si crea ad un evento, quando esce Poplar, ogni anno io voglio vedere cosa succede, so che anche se non mi piaceranno gli artisti mi potrò godere un certo tipo di clima, indirizzato ai giovani, meno corporate e più accogliente. Alla Trentino Musica Arena, invece, sembra di andare ad un evento come tanti altri».