Val di Fiemme
lunedì 19 Maggio, 2025
A Cavalese il risultato che ribalta ogni pronostico. Dopo il pareggio assoluto Betta vince per 11 voti
di Gianfranco Piccoli
In una tornata elettorale contrassegnata dai margini risicati, quello del capoluogo fiammazzo è un caso unico: ecco come l'inseguitore alla fine ha vinto

La prima telefonata Carlo Betta, un attimo dopo aver saputo di essere il nuovo sindaco di Cavalese, l’ha ricevuta da Sergio Finato: «Mi ha fatto i complimenti e mi ha dato appuntamento in Comune per domani mattina (oggi per chi legge ndr) alle 7.30. Gli ho chiesto di fare un’ora dopo, alle 8.30». Un gesto gradito e, aggiungiamo, per nulla scontato quello di Finato, viste le modalità con cui ha dovuto alzare bandiera bianca: 11 voti (1.003 a 992) gli hanno tolto la possibilità di un secondo mandato, dopo che cinque anni fa aveva vinto nettamente pur avendo di fronte due avversari, Mario Rizzoli (eletto in consiglio e futuro assessore) e l’avvocata Ornella Vanzo, che questa volta è rimasta dietro le quinte, ma che ieri sera ha esultato con il fervore di un «ultrà»: «Ce l’abbiamo fatta perché ci siamo uniti», ha detto riferendosi alle (ex) forze di minoranza.
La vittoria di Carlo Betta, 67 anni, ex segretario generale della Magnifica Comunità di Fiemme, è probabilmente uno dei risultati più inaspettati di questo turno elettorale. Betta, un passato da consigliere comunale e da presidente di Bioenergia (ma mai un compito di governo in Municipio), partiva con lo sfavore del pronostico non solo perché aveva di fronte un sindaco uscente, per altro sorretto da due liste, ma anche per le modalità rocambolesche con cui è maturata la candidatura, con quel cambio in corsa con Walter Cappelletto che sembrava aver definitivamente affossato le speranze delle minoranze di rovesciare il fronte. Tutti gli osservatori immaginavano una facile vittoria di Finato.
Il ballottaggio, figlio di quel pari maturato il 4 maggio scorso, ha seguito lo stesso copione del primo turno. Con un piccolo, non irrilevante dettaglio: Cavalese è stato l’unico comune ad incrementare al secondo turno l’affluenza, passando dal 59,07% al 60,16%. Da 2.003 a 2.040 elettori. Un pugno di voti in più che alla fine ha fatto la differenza. Lo sapevano i due candidati, che in questi quindici giorni (in un clima piuttosto acceso e con reciproche accuse di scorrettezze) sono andati a caccia di chi il 4 maggio non si era presentato ai seggi,
La partita, di fatto, si è giocata ai Masi, dove già due settimane fa Carlo Betta aveva costruito gran parte del suo risultato: Sergio Finato nella popolosa frazione di Cavalese ha ottenuto le stesse preferenze, 197, mentre Betta le ha portate da 229 a 256. Un divario che il sindaco uscente questa volta non è più riuscito a colmare, pur vincendo nei due seggi più numerosi, quelli del Palafiemme. Evidentemente hanno avuto un effetto traino Mansueto Vanzo, Bruna Dalpalù e Paolo Vaia, che vengono proprio dai Masi.
Il ballottaggio ha quindi risolto il rebus del sindaco, al quale però le urne hanno consegnato una comunità spaccata in due. «Avessi vinto, anch’io mi sarei ritrovato una comunità divisa, nonostante abbia lavorato cinque anni per unirla – il commento a caldo di Finato – gli avversari hanno avviato il progetto poco più di un mese fa, evidentemente hanno avuto una strategia vincente, trovando il filone giusto. Il nostro obiettivo di portare a votare chi si era astenuto al primo turno, non è stato raggiunto».
Altro tenore e altro clima all’Enobistrot Welponer di Cavalese, dove Carlo Betta e la sua squadra hanno atteso l’esito dello spoglio: poco dopo le 23.30 l’urlo liberatorio. «Sono commosso per un risultato importante e inaspettato – le prime parole da sindaco soffocate dalle grida di gioia dei «suoi» – di fronte avevamo un avversario forte e agguerrito e il nostro è un progetto che era partito in sordina, ma con una squadra che si è rivelata vincente nonostante il percorso sofferto». Betta eredita, appunto, un corpo elettorale profondamente diviso: «Non mi preoccupa, lavoreremo per appianare le divergenze». Quale sarà il primo atto da sindaco? «Quello che ho già detto: incontrerò i dipendenti comunali e vedrò di capire quale è lo stato dell’arte delle opere».
Per quanto riguarda la giunta, Betta l’ha già resa pubblica nel dibattito organizzato lo scorso 13 maggio da «il T Quotidiano»: ci saranno Mansueto Vanzo (urbanistica), Patrizia Gilmozzi (sanità e politiche sociali), Mario Rizzoli (lavori pubblici), Bruna Dalpalù (bilancio) e Fulvio Vanzo (cultura e turismo).
Di storico, in questo turno elettorale, non c’è solo il successo di Carlo Betta, ma l’ingresso per la prima volta in consiglio comunale di un cittadino di origini straniere: si tratta dello chef Ahmed Manik, nato in Bangladesh, da 20 anni a Cavalese e cittadino italiano.