Giustizia
venerdì 16 Maggio, 2025
Saverio Tateo, il caso del licenziamento arriva in Aula. E sulla liquidazione si esprime la Corte Costituzionale
di Benedetta Centin
Il rapporto di lavoro ad oggi è risolto, chiuso, come riportato in un’ordinanza del giudice Flaim, visto che l’ex primario non si è ripresentato al Santa Chiara dopo che l’azienda sanitaria, con una lettera formale del 4 dicembre 2023, lo aveva invitato «a prendere servizio»

Licenziamento dell’ex direttore di Ostetricia e Ginecologia del Santa Chiara, Saverio Tateo: questione reintegro. Ieri, giovedì 15 maggio, si è tenuta un’altra udienza davanti alla giudice del lavoro Giuseppina Passarelli, con il medico e il suo legale Vincenzo Ferrante da una parte, a lamentare un presunto inadempimento da parte dell’Apss, e dall’altra l’Avvocatura dello Stato, con il legale Gabriele Finelli, a ribadire la correttezza dell’operato dell’Apss.
Un’udienza rinviata a data da definirsi, in cui le parti si ritroveranno a discutere. Lo sguardo intanto è rivolto alla partita sull’indennità risarcitoria che nei prossimi mesi approderà alla Corte Costituzionale. Quella a cui il giudice del lavoro, Giorgio Flaim, ha trasmesso gli atti sollevando appunto una questione di legittimità costituzionale sul tipo di calcolo usato per liquidare Tateo.
Detto che l’azienda sanitaria, in attesa di arrivare a trovare la quadra sull’importo, con il chiaro intento di congelare gli interessi di mora, di non spendere quindi ulteriori soldi pubblici, a settembre scorso ha già liquidato a Tateo 125mila 261 euro. Il corrispettivo di due anni di stipendi, al netto di indennità, interessi e aliquota Irpef, decurtati stipendi e compensi percepiti nello stesso periodo dal medico. Somma base, questa, su cui non c’era stato disaccordo tra le parti.
Ma chiariamo i vari passaggi. Il rapporto di lavoro ad oggi è risolto, chiuso, come riportato in un’ordinanza del giudice Flaim, visto che l’ex primario non si è ripresentato al Santa Chiara dopo che l’azienda sanitaria, con una lettera formale del 4 dicembre 2023, lo aveva invitato «a prendere servizio» in reparto, quale direttore appunto, «entro 30 giorni». Lui però «non aveva accolto l’invito». Aveva chiesto per iscritto di «conoscere le garanzie che l’Apss intendesse assicurare a tutela dell’effettiva e corretta ottemperanza alla pronuncia» (quella del giudice che aveva disposto il suo reintegro).
Anche rispetto all’adempimento del provvedimento «perdurante nel tempo e tutelato nei confronti di qualunque turbativa che altri mettesse eventualmente in atto». Questo perché l’Apss, invitandolo a riprendere servizio al Santa Chiara, aveva riportato nella lettera formale la dicitura «fatto salvi i poteri datoriali», in riferimento ad eventuali provvedimenti amministrativi, quindi a possibili trasferimenti, considerata l’«incompatibilità ambientale» di cui aveva trattato anche Flaim. Sta di fatto che Tateo non ha più ripreso servizio. E per il tribunale questo «ha determinato la risoluzione del rapporto».