Val di Fassa
giovedì 15 Maggio, 2025
Canazei piange la «Signora dei rifugi»: addio a Marta Salvador, per anni ha gestito il Viel del Pian
di Redazione Valli
Ha iniziato con il marito Fortunato e ha continuato fino a 81 anni. L'associazione rifugisti: «Una pioniera»

Una donna che ha scritto pagine di storia dei rifugi trentini. Ieri la comunità di Alba di Canazei ha accompagnato nell’ultimo viaggio terreno Marta Salvador, morta a 89 anni dopo una vita trascorsa con il marito, Fortunato Dantone, portatore e guida alpina, nel rifugio Viel del Pan, realizzato proprio dalla coppia negli anni Cinquanta del secolo scorso.
«Fu mio padre a costruire in principio una baracca a valle, che poi portò a braccia, pezzo per pezzo, fino a 2.400 metri», racconta uno dei quattro figli, Attilio. Iniziò così la storia del Viel del Pan, che pochi anni dopo divenne rifugio alpino a tutti gli effetti. Una storia che si è identificata proprio con Marta e Fortunato fino al 1973, quando il marito (nel frattempo si dedicò a tempo pieno al rifugio) morì: «Mia madre rimase sola con quattro figli, ma continuò anche grazie all’aiuto dei famigliari. Una donna gioiosa – continua Attilio – c’erano tantissimi che andavano al rifugio solo per incontrare lei». Una donna gioiosa e una cuoca notevole, sottolinea ancora il figlio, con una mano fatata per i Kaiserschmarren, il popolare dolce diffuso in tutto l’ex impero austroungarico. Marta Salvador ha continuato a lavorare al rifugio fino a 81 anni, poi l’età e le condizioni di salute l’hanno costretta ad abbandonare il suo regno in alta quota, lasciando però un segno indelebile e un esempio nobile di impegno e passione.
Anche l’Associazione Rifugi del Trentino ha voluto onorarla con un ricordo carico di emozioni: «Ci ha lasciati oggi una delle donne che ha fatto la storia dei nostri rifugi ovvero Marta Salvador Dantone – scrive l’Associazione sui propri profili social – che con il marito Fortunato, allora portatore e guida alpina, creò nei primi anni ‘50 dell’ormai secolo scorso, il primordio del Rifugio Vièl dal Pan lungo l’omonimo storico sentiero che collegava la Val di Fassa con la provincia di Belluno. La Marmolada davanti agli occhi, una straordinaria posizione e visione dell’unicità di quel luogo. Insieme portarono a spalla ogni asse necessarie alla costruzione del primo “Bazar Viel dal Pan”. Marta – continua il post- è stata una pioniera del turismo in quota, rimasta sola troppo presto ha continuato l’attività rendendola con l’aiuto dei figli, quel luogo straordinario che tutti oggi conosciamo e portiamo negli occhi per la bellezza dell’ambiente. Marta era una donna gioviale, simpatica e travolgente per la forza e la carica che portava con sé. Il rifugio era il suo generatore di vitalità ed entusiasmo, stagione dopo stagione fino agli ultimi anni. Marta fai buon viaggio, ti ricorderemo ad ogni passo e fiore che rende unico il tuo amato sentiero 601, quello che porta alla tua casa alta, creata con tanto amore, passione e dedizione lungo tutto il cammino della vita».
il dibattito de il T
Dipendenti comunali, teatro e opere pubbliche: scintille a Cavalese tra i candidati Betta e Finato
di Daniele Benfanti
Botta e risposta al dibattito de il T. Il risultato del pareggio perfetto tra i due candidati al primo turno (968 voti ciascuno), costringe a un ulteriore turno di voto, un ballottaggio che ha il profumo dello spareggio