Dopo Francesco
martedì 6 Maggio, 2025
Cardinali nella Cappella Sistina: tempo di Conclave. Oggi attesa la prima fumata alle 19
di Redazione
Dalle 16.30 la processione che porterà i 133 porporati alla Cappella Sistina, con prima il giuramento e poi l'Extra Omnes

Ci siamo. Mercoledì 7 maggio ha inizio il Conclave che eleggerà il 267esimo Papa della storia della Chiesa. Il primo atto alle 10.30 con la Messa Pro Eligendo Romano Pontefice, che sarà presieduta dal decano del Collegio cardinalizio, cardinal Giovanni Battista Re. Nel pomeriggio dalle 16.30 la processione che porterà i 133 porporati alla Cappella Sistina, con prima il giuramento e poi l’Extra Omnes.
In serata già ci sarà la prima fumata. Come ha specificato il direttore della sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, «gli orari orientativi delle fumate potrebbero essere dopo le 10.30 e le 12 al mattino mentre per quanto riguarda le fumate del pomeriggio potrebbero essere intorno alle 17.30 e alle 19». Bruni ha poi spiegato che «le fumate delle 10.30 e delle 17.30 ci saranno solo se queste saranno bianche».
Questa mattina, martedì 6 maggio, i cardinali si sono incontrati nell’ultima Congregazione.
Alla 12esima riunione erano presenti 173 porporati, di cui 130 elettori. Ci sono stati 26 interventi sulle riforme di Papa Francesco che hanno bisogno di essere portate avanti come quelle su abusi, curia, pace e cura del Creato. Per quanto riguarda gli argomenti affrontati, Bruni ha spiegato che «si è parlato del tema della comunione come tema per il nuovo Papa. Di un Papa che possa essere costruttore di ponti, volto di una Chiesa samaritana. Si è parlato di diritto canonico, dell’iniziazione cristiana e formazione dei battezzati come missione e di dialogo ecumenico». Nell’ultimo atto del pre-Conclave, inoltre, «è stato annullato l’anello del Pescatore» di Papa Francesco e «si sono rotti i sigilli». Infine, i cardinali hanno diffuso un comunicato con un appello per un cessate il fuoco in tutte le zone segnate dalla guerra, con particolare riferimento all’Ucraina e al Medioriente.
Nulla trapela sui nomi. L’intenzione però sembra essere quella di un profilo in continuità con Papa Francesco. Ieri avevano fatto rumore le parole del cardinale keniota John Njue che, in un’intervista, aveva affermato di «non essere stato invitato» al Conclave. Parole, quelle del porporato, smentite dall’arcidiocesi di Nairobi. Bruni ha precisato che i cardinali elettori non hanno bisogno di un invito per potersi presentare. «In questo caso è stata fatta una verifica dal cardinale decano tramite Nunziatura» circa la presenza di Njue «e c’è stato esito negativo».
Va ricordato che per avere il nuovo Pontefice serviranno i 2/3 dei voti, il quorum è quindi di 89. Per quanto riguarda la divisione dei porporati, 108 sono stati creati da Papa Francesco, 20 da Papa Benedetto XVI e cinque da San Giovanni Paolo II. I numeri dicono, dunque, che la riunione dei cardinali nella Cappella Sistina potrebbe avere come esito l’elezione di un Papa a trazione “Bergogliana” e quindi in continuità con il corso impresso alla Chiesa da Francesco. Difficile fare nomi o indicare favoriti anche perché, come la storia insegna, spesso chi entra Papa in conclave ne esce cardinale.
Favoriti, outsider e possibili sorprese si possono comunque delineare.
Come accennato, l’idea sembra essere quella di un nome in continuità con Bergoglio, ma c’è chi vorrebbe un conservatore. Citare i nomi di favoriti è un azzardo, ma nella rosa di porporati che saranno della partita figurano senza dubbio tre italiani. In primis il cardinale Pietro Parolin, già Segretario di Stato, uomo della diplomazia vaticana. Un altro nome è quello dell’arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, cardinale Matteo Zuppi, che sarebbe l’uomo della continuità con Francesco.
C’è poi il patriarca di Gerusalemme dei Latini, cardinale Pierbattista Pizzaballa che, in questi giorni, è stato più volte acclamato dai fedeli all’ingresso delle Congregazioni.
Parlando di altri profili in continuità con Papa Francesco che potrebbero ambire al papato, come outsider ecco il cardinale di Marsiglia Jean Marc Aveline, gli spagnoli Cristóbal López Romero, Ángel Fernández Artime e Juan José Omella Omella. In lizza anche il maltese Mario Grech. Occhi inoltre sullo svedese Anders Arborelius, convertito al cattolicesimo in giovane età.
Nelle ultime ore sembrano essere salite anche le quotazioni dell’americano Robert Francis Prevost, prefetto del Dicastero per i vescovi e presidente della Pontificia commissione per l’America Latina.
Per l’Asia si parla da giorni del cardinale filippino Luis Antonio Tagle, ma attenzione anche al sudcoreano Lazarus You Heung-sik. Passando al Sudamerica, è possibile che entri in Conclave con qualche voto il brasiliano Jaime Splenger.
Capitolo conservatori: il nome possibile è quello dell’arcivescovo di Budapest Peter Erdo. Non c’è Conclave, infine, che non abbia la suggestione di un Papa di colore, per la prima volta nella storia: secondo quanto emerso, ci sono chance per l’arcivescovo di Kinshasa, Fridolin Ambongo Besungu.
l'inchiesta
Tower pub e Andel Haus a Andalo, bar Dolce Vita a Trento, Dersut a Lavis: i locali sequestrati nella maxi inchiesta sullo spaccio di droga
di Redazione
Secondo quanto ricostruito, grazie alle intercettazioni, la droga veniva richiesta dagli assuntori con ordini telefonici, utilizzando il codice: «Pizze d’asporto»