L'intervista
domenica 13 Aprile, 2025
Statuto, Fugatti è soddisfatto: «Si è chiesto il massimo, abbiamo ottenuto molto. Ora confronto con tutti»
di Donatello Baldo
Il governatore: «Fdi si intesta il risultato? Io ringrazio la premier Meloni e il ministro Calderoli. Si è trattato di un lavoro di squadra»

Le prime parole del governatore Maurizio Fugatti sono di ringraziamento, «alla premier Giorgia Meloni, al ministro Roberto Calderoli, al presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher con cui ho lavorato fianco a fianco in questa trattativa per la modifica dello Statuto».
Una trattativa durata due anni e mezzo. Com’è andata?
«È andata bene. Abbiamo sparato in alto, ma come in ogni trattativa si deve poi mediare. Nel complesso possiamo dirci soddisfatti. Io ho sempre mantenuto il riserbo, il silenzio sulle trattative. Parlo oggi perché c’è un testo, che ci è stato consegnato e che abbiamo subito girato a tutti i capigruppo, anche di minoranza».
Perché sottolinea «anche di minoranza»?
«Perché se fin qui si c’è stata una trattativa che obbligava appunto al riserbo, ora è il momento di coinvolgere tutti, perché lo Statuto riguarda il Trentino, la nostra autonomia».
Torniamo al risultato. È quindi soddisfatto?
«C’è soddisfazione perché siamo andati oltre al tema su cui si era impegnata la presidente Meloni, che ringrazio nuovamente. C’è il ripristino delle competenze, che ci mette al riparo dalle sentenze della Corte costituzionale che avevano messo in discussione i limiti della nostra potestà legislativa. Ma c’è altro».
Ci sono nuove competenze.
«E per questo va ringraziato Calderoli. Ci sono competenze che vengono dichiarate esclusive, ci sono nuove competenze che riguardano l’ambiente, la fauna selvatica».
E c’è la nuova competenze su orsi e lupi
«Anche questo è un passaggio importante. La sicurezza pubblica in materia di grandi carnivori passa a noi. È una responsabilità che prima non avevamo, che faceva capo agli organi statali. La riforma deve prima essere approvata, ma quando lo sarà avremo uno strumento in più a disposizione».
Si è parlato tanto del meccanismo dell’intesa, che sembrava irrinunciabile. Nel testo non c’è per come era stata richiesta dai territori.
«Abbiamo sparato alto, abbiamo chiesto il massimo. Ma è stata una trattativa, che prevede una mediazione. Ma per la prima volta l’intesa entra nello Statuto. Questa è una cosa importante».
Voi chiedevate che il Parlamento potesse apportare modifiche allo Statuto solo con una maggioranza dei due terzi.
«E invece è prevista la maggioranza assoluta dei componenti delle Camere. E avendo un po’ di esperienza parlamentare, posso dire che non è poco, non è una maggioranza trascurabile» .
L’intesa, per com’è formulata, prevede anche altro.
«Per la prima volta la decisione dei Consigli provinciale e regionale vengono allineate a quelle del Parlamento. Se noi decidiamo che non si va avanti, il Parlamento lo può fare solo a maggioranza assoluta. Questa è una garanzia. Com’è una garanzia importantissima che il Parlamento, nel caso voglia modificare lo Statuto, non potrà toccare quanto ci è già stato riconosciuto. Insomma, non si può tornare indietro rispetto a quanto conquistato come autonomia».
Presidente, quelli di Fratelli d’Italia sembra si siano intestati il risultato.
«I ringraziamenti li ho fatti all’inizio. Questo è un lavoro di squadra, del Governo, della sua presidente, del ministro Calderoli. E qualcosa abbiamo fatto anche io e Kompatscher.