Solidarietà
giovedì 29 Dicembre, 2022
EUcraina consegna a un ospedale di Dnipro i generatori raccolti grazie alle donazioni dei trentini
di Redazione
La prima consegna a un ospedale della città: «L'energia fa la differenza tra la vita e la morte»

Mentre i missili russi colpiscono duramente tutta l’Ucraina, i generatori e gli altri beni acquistati dall’associazione trentina EUcraina con la campagna di fundraising «Sos Inverno» sono stati consegnati ieri pomeriggio alla città di Dnipro, che ne ha già inviato uno a un ospedale della città, in cui vengono operati e curati feriti militari e civili provenienti dal fronte.
I materiali sono stati formalmente presi in carico da Artem Khmelnykov, capo delle Commissione per le relazioni internazionali del Consiglio comunale di Dnipro e incaricato dal sindaco Borys Filatov a ricevere la delegazione di EUcraina (Giovanni Kessler e Antonio Giordano). «Voglio ringraziare il popolo italiano per la sua generosità – dice Khmelnykov – per il grande aiuto che ha portato a Dnipro. Per noi è molto importante questa solidarietà degli italiani verso la città, verso l’Ucraina e verso la nostra difesa dall’aggressione della Russia».
Uno dei generatori reperiti da EUcraina è stato già consegnato a un ospedale della città di Dnipro, in cui vengono curati soldati in arrivo dal fronte e civili sfollati dalle zone occupate dai russi. A ricevere la delegazione di EUcraina nell’ospedale la direttrice sanitaria Yuliia Bershadenko e il chirurgo politraumatico Oleksander D., che hanno sottolineato la grande importanza di un generatore per un ospedale in cui si curano feriti di guerra: «Quando un ferito è in sala operatoria, quindici o venti minuti di energia in più fanno la differenza tra la vita e la morte».
«La consegna di oggi – dice Giovanni Kessler, presidente di EUcraina – è il segno della solidarietà di tanti trentini e italiani che attraverso EUcraina hanno voluto contribuire a dare un piccolo aiuto al popolo ucraino. Si tratta di un gesto ma soprattutto di un modo per dire agli ucraini che non sono soli e che ci sono tante persone in Italia che sono vicine all’Ucraina.
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