la storia
mercoledì 14 Dicembre, 2022
Da Trento a Kiev per difendere un obiettore di coscienza
di Donatello Baldo
L'iniziativa del Movimento Nonviolento ha portato nella capitale ucraina l'avvocato Nicola Canestrini

«L’interruzione della fornitura di energia elettrica ha fatto saltare anche l’udienza fissata alla Corte d’Appello di Ivano-Frankivs’k per discutere del ricorso presentato dall’obiettore di coscienza evangelico Vitaliy Alekseinko che chiede la libertà vigilata al posto della condanna ad un anno di carcere per elusione del servizio militare durante la mobilitazione». Lo scrive il Movimento Nonviolento, che ha dato mandato all’avvocato trentino Nicola Canestrini di recarsi in Ucraina come osservatore del rispetto dei diritti dell’imputato, dove il legale ha potuto incontrare il presidente del Tribunale, il presidente dell’ordine degli avvocati, l’avvocato difensore, il Garante dei detenuti e lo stesso Vitaliy, incriminato del reato di obiezione di coscienza.
L’avvocato Canestrini, presente in Tribunale come Osservatore internazionale — informa il Movimento Nonviolento — ha voluto comunque sollevare una questione di costituzionalità e invocare l’intervento della Corte europea in base alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Non è infatti questo il primo caso di obiezione di coscienza in Ucraina, ma è la prima volta che si accendono i riflettori dei media. «Il dissenso espresso pacificamente, anche e sopratutto in tempi di retorica bellicista, non solo in Ucraina è un bene prezioso per la democrazia. Sono qui — afferma Canestini — a chiedere il rispetto dei diritti fondamentali per tutti, e perché gli avvocati e le avvocate stanno nei posti dove nessuno vuole stare, a difendere persone che nessuno vuole difendere». L’udienza, nel frattempo, è rimandata a data da destinarsi.
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