Servizio fitosanitario della Provincia

lunedì 2 Settembre, 2024

Scarabeo giapponese, nuove “intercettazioni” ma nessun focolaio

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Presenze di questo organismo nocivo lungo l’asse autostradale, all’altezza di Nogaredo Est e Paganella Est, ma nessun allarme: a comunicarlo il Servizio Fitosanitario provinciale

La sorveglianza “rafforzata” sullo scarabeo giapponese attivata in Trentino dopo la prima incursione nell’estate dell’anno scorso ha portato all’individuazione di nuove presenze lungo l’asse autostradale, all’altezza delle stazioni di Nogaredo Est e Paganella Est. Lo comunica il Servizio fitosanitario della Provincia di Trento che compie i monitoraggi in stretta collaborazione con la Fondazione Edmund Mach, evidenziando “come non siano stati comunque identificati focolai di questo organismo nocivo, oggetto di lotta obbligatoria in base a specifiche normative comunitarie”. Secondo i tecnici “gli adulti del coleottero durante l’estate si nutrono di foglie, fiori e frutti di oltre 300 specie, sia forestali e ornamentali che frutticole, tra cui vite e varie specie di prunus dal ciliegio, al susino, fino all’albicocco, creando ingenti danni. Le larve, invece, si sviluppano nel terreno a carico delle radici di piante erbacee, con preferenza per i tappeti erbosi e i prati umidi”.

Lo scorso anno lo scarabeo giapponese aveva raggiunto il Trentino per la prima volta. A luglio cinque esemplari di scarabeo giapponese, tutti maschi, sono stati catturati nelle trappole dell’area Nogaredo Est. A questi si aggiungono altri due individui, un maschio e una femmina, rinvenuti in trappole posizionate in corrispondenza della stazione di servizio Paganella Est, sempre lungo la A22. Le indagini eseguite nel corso di tutto il periodo, più intense e frequenti nelle aree circostanti i siti di ritrovamento, non hanno però fino a oggi evidenziato la presenza dell’organismo nocivo nell’ambiente, né segni di danni compatibili sulla vegetazione suscettibile.