le indagini
venerdì 9 Maggio, 2025
Offre soldi per «coprire» uno stupro e compra i lavori utili per estinguere i suoi reati. Gli altri guai di Claudio Agostini
di Benedetta Centin
Il 70enne di Andalo figura anche negli atti di un’altra indagine: avrebbe sborsato mille euro ad una start up per far figurare come effettuati i lavori di pubblica utilità e messa alla prova

Ci sono ulteriori guai per il 70enne Claudio Agostini. Non è finito solo nella maxi inchiesta denominata «Sciabolata», quella che il figlio Gabriele si filmava spesso a fare, postando i video in Rete.
Il suo nome risulta anche negli atti di un’altra indagine che ha scoperchiato una truffa dei fondi pubblici, messa in atto creando sulla carta start up legate all’imprenditoria giovanile, ma pure un meccanismo fraudolento, realizzato dagli stessi indagati con la società Ihs, attraverso l’associazione «A Chiese aperte», per attestare che imputati e condannati (sono stati decine in tutta Italia) svolgevano presso questi enti lavori socialmente utili per estinguere i reati di cui erano accusati dai tribunali di mezzo Paese. Ore ed ore però mai svolte. Un «favore», quello di far figurare come effettuati lavori in realtà mai fatti (lavori di pubblica utilità e messa alla prova) quando queste persone erano invece in vacanza o addirittura all’estero. Favori che venivano ripagati con denaro o promesse di pagamenti, anche sotto forma di donazione volontaria. Così come avrebbe fatto appunto il 70enne di Andalo, che avrebbe sborsato mille euro, con la promessa di effettuare anche offerte a queste realtà.
Proprio così: nell’inchiesta di carabinieri e guardia di finanza – che il mese scorso ha portato in carcere Michele Bragagna, così come Monica Mosna, rappresentante dell’associazione di categoria Confapi Trentino, e Mauro Lunelli – figura appunto anche Agostini senior. Accusato del reato di false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all’autorità giudiziaria in concorso con altre sei persone, tra cui il suo allora avvocato Claudio Severini, ma anche di corruzione in concorso, per fatti avvenuti tra fine 2023 e dicembre 2024. Questo perché, per la Procura, pagando il «favore», avrebbe fatto figurare – solo sulla carta però – di aver svolto lavori di pubblica utilità sfruttando la gestione dell’associazione «A chiese aperte», così come da programma concordato con l’ufficio esecuzione penale. Tanto che ha ottenuto – appunto per l’esito positivo della map (messa alla prova) – l’estinzione del procedimento a suo carico, o meglio dei reati che gli erano stati contestati, quelli di favoreggiamento e intralcio alla giustizia, in concorso con persone non identificate. Per fatti di settembre 2009. Per aver cercato di intralciare le indagini e aver offerto soldi a una ragazza che sarebbe stata violentata da un suo parente. Il denaro per convincerla a raccontare che quanto aveva denunciato alle forze dell’ordine in realtà era stato solo frutto della sua immaginazione. Ma la giovane allora non ha voluto accettare denaro da Claudio Agostini per cambiare versione, per ritrattare in merito agli abusi subiti: non è scesa a compromessi per scagionare chi l’aveva stuprata. No.
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