Scuola
mercoledì 26 Giugno, 2024
Nidi, carenza di personale: la giunta ha autorizzato le assunzioni «fuori graduatoria»
di Tommaso Di Giannantonio
Da quattro anni, in Provincia, sono state adottate disposizioni straordinarie

Via libera alle assunzioni di supplenti «fuori graduatoria» per il prossimo anno educativo dei nidi d’infanzia e dei servizi integrativi. Nell’ultima seduta la giunta provinciale ha prorogato le disposizioni straordinarie per un altro anno per dare risposta alle difficoltà dei nidi a reperire personale con titoli. Si potranno assumere anche i diplomati. Secondo la normativa, l’educatore dei nidi (e dei servizi integrativi) deve avere una laurea in ambito pedagogico-educativo in una delle classi indicate dalla normativa, corredata da competenze pratiche acquisite tramite tirocinio universitario. Negli ultimi quattro anni, però, la giunta ha adottato disposizioni straordinarie per le assunzioni a tempo determinato fuori graduatoria. Infatti «le difficoltà di reperimento non riguardano tanto le assunzioni a tempo indeterminato quanto quelle a tempo determinato, dovute alla necessità di sostituire personale assente, difficoltà particolarmente accentuate in alcune zone del territorio e durante i mesi estivi», si spiega nella delibera che ha rinnovato le disposizioni. Così, in caso di esaurimento delle graduatorie già formate per le supplenze, la Provincia ha deciso di creare «modalità più snelle per reperire personale in caso di esaurimento delle graduatoria appositamente formate per la sostituzione di personale educativo temporaneamente assente e, comunque, in tutti quei casi in cui deve essere garantita la regolarità del servizio educativo e non risulti possibile reperire personale sulla base delle vigenti graduatorie». In aggiunta al titolo di laurea, in particolare, viene consentito di attingere dagli iscritti all’anno accademico 2024-2025, al terzo anno o in attesa di laurea in Scienze dell’educazione e della formazione, oppure al terzo, quarto o quinto anno o in attesa di laurea di Scienze della formazione. Si potrà attingere anche dagli iscritti a uno degli altri corsi di laurea attinenti, a patto che abbiano conseguito esami per almeno 25 crediti. Viene consentito, inoltre, di assumere educatori che non hanno il richiesto tirocinio universitario. In ultima istanza, si può fare ricorso anche ai diplomati in determinati istituti e licei.
Il tavolo di lavoro istituito nel 2019 all’interno del Dipartimento di istruzione ha condiviso la decisione di una ulteriore proroga «per assumere tutti gli elementi necessari, qualitativi e quantitativi, e svolgere le riflessioni valutative conclusive circa la validità dell’intervento adottato in questi anni in termini di efficacia e garanzia della qualità del servizio, ed assumere le conseguenti decisioni in merito ai titoli eventualmente da introdurre a regime rispetto alle disposizioni giuntali ordinarie».
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