Mobilità
domenica 11 Maggio, 2025
Trasporti, crescono i bus privati: nel 2024 18 milioni per le corse affidate a ditte esterne
di Francesco Terreri
Aumenta complessivamente di 842mila chilometri il tragitto privato

Boom delle corse di autobus affidate a operatori privati: nel 2024 in Trentino i servizi di trasporto assegnati a terzi hanno raggiunto i 3 milioni 781mila chilometri di percorrenza, passando dal 12,9 al 15,4% del totale, con un aumento del 21% rispetto all’anno precedente. La spesa per l’affidamento in appalto nel bilancio di Trentino Trasporti sale del 25% da 14 milioni 229mila euro a 17 milioni 854mila euro, 3,6 milioni in più. L’incidenza sulle spese per servizi sfiora ormai il 50%, dal 43% dell’anno precedente. Secondo l’azienda pubblica – e secondo la Provincia (vedi sotto) – il motivo principale dell’esternalizzazione del trasporto è la mancanza di autisti, che costringe, per non cancellare corse, a ricorrere a ditte esterne, per lo più i soci del Consorzio trentino autonoleggiatori ma anche altri privati.
In particolare, la percorrenza dei bus extraurbani affidati a ditte private è arrivata a 3 milioni 182mila chilometri, quasi un quinto del totale (18,7%), con un incremento di 426mila chilometri rispetto al 2023 pari al +15%. Il balzo è ancora maggiore nel servizio urbano, che arriva a 599mila chilometri con un’impennata del 64%, quasi 234mila chilometri in più, passando dal 5 all’8% della percorrenza complessiva dei bus. Di essi, 223mila chilometri in più sono nel servizio urbano di Trento, dove le corse esternalizzate sono ben più che raddoppiate: +160% rispetto all’anno prima. Tra le novità delle linee in servizio nel capoluogo, il prolungamento estivo della linea Cm fino al Parco del Cimirlo e della linea M sulla tratta Martignano-Montevaccino, ma anche la riduzione della frequenza della linea 7, passata da 15 a 20 minuti.
Il servizio pubblico gestito da Trentino Trasporti, dal canto suo, vede un calo della percorrenza complessiva dell’1,5%, generato dal 2,4% in meno di percorrenza extraurbana, da 14,1 a 13,8 milioni di chilometri, 341mila in meno, mentre è stabile a 6,9 milioni di chilometri la percorrenza dei bus urbani. Altri servizi come quelli turistici sono quasi completamente esternalizzati. L’anno scorso sono arrivati a 1,4 milioni di chilometri di percorrenza, il 6% in più del 2023. Complessivamente nel corso del 2024 la produzione di servizi esternalizzati da Trentino trasporti è cresciuta di 842.741 chilometri, con un incremento del 18%.
La tendenza all’aumento degli affidamenti a ditte esterne arriva da lontano (Il T del 26 maggio 2024). Nel 2018 la spesa per l’affidamento a terzi del servizio di trasporto pubblico locale era pari a poco più di 7 milioni. L’anno successivo era salita a 8,8 milioni, nel 2022 era a 12,2 milioni, nel 2024 è arrivata a sfiorare i 18 milioni. I chilometri di percorrenza nell’extraurbano sono quasi raddoppiati, dagli 1,7 milioni del 2018 ai 3,2 milioni dell’anno scorso.
Alla base dell’aumento delle corse affidate a bus privati, dice Trentino Trasporti nella relazione al bilancio, «si collocano diversi fattori, primo fra tutti la difficoltà, comune a tutte le aziende del settore Tpl (Trasporto pubblico locale ndr), di reperire personale viaggiante». L’aumento degli appalti all’esterno si riflette sui passeggeri trasportati, che sono complessivamente in forte calo rispetto a prima del Covid (Il T del 18 aprile): dai quasi 57 milioni del 2019 ai 45,4 milioni del 2023, a 44,8 milioni l’anno scorso, l’1,3% in meno dell’anno precedente e oltre 12 milioni in meno di cinque anni prima, pari ad un calo del 21%. Secondo la società pubblica, sulla diminuzione del numero di passeggeri ha avuto un impatto significativo il calo degli studenti fino alla quinta superiore, che nel complesso sono scesi del 2,5% ma nel servizio urbano di Trento hanno visto una contrazione del 5,9% , a Rovereto del 12,6% e in ambito extraurbano del 2,9%. Al calo del numero di passeggeri, aggiunge Trentino Trasporti, contribuisce poi l’obsolescenza del sistema Mitt – il centro di controllo, le centraline e i dispositivi per la validazione dei titoli di viaggio – «che dopo ormai 20 anni dalla prima installazione mostra segni di vetustà degli apparati e obsolescenza tecnologica». E contribuisce, naturalmente, l’aumento degli affidamenti a ditte esterne.
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